sabato 1 settembre 2012

SCRITTORI IN GIARDINO

"Essi furono adoperati da tutti gli amanti, a cui necessita il mistero - scrive Paolina Grati nel 1898 nel suo Linguaggio dei fiori edito da Salani - e rendendo il loro linguaggio gentile come il sentimento che l'ispirava, scelsero i fiori per manifestare senza pericolo, i segreti dell'animo loro; ed attribuendo ad essi un valore ideale, si formarono un linguaggio chiamato il linguaggio dei fiori, che vale lo stesso quanto il linguaggio delle anime innamorate ."
Nel 1843 esce per Vallardi un Linguaggio dei fiori anonimo, l'anno dopo viene pubblicato da Redaelli il Linguaggio dei fiori scritto da Giuseppe Bona, cui seguiranno diversi manuali sul tema e anche uno "scherzo comico" di Napoleone Gallo intitolato proprio Il linguaggio dei fiori edito nel 1877 a Roma dalla Tipografia delle Terme Diocleziane.
Del 1892 un libriccino che unisce due tipi di comunicazione: Il linguaggio dei fiori e delle pietre preziose (Roma, fratelli Capaccini).
I messaggi erano affidati a un singolo o più fiori della medesima varietà, oppure a una composizione di più tipi che assumevano il senso di una frase completa.







 
A ogni colore e stagione venivano attribuiti differenti significati.
Vi era una nutrita nomenclatura sull’ emblema dei fiori che forniva un’ampia nomenclatura. 

Ad esempio:  Amaranto - Costanza — immortalità
Bianco
- Innocenza   —   pudore   —   purità — candore   — buona fede
Celeste
- Amore casto   — economia   — saggezza — rispetto — pietà
Bruno carico
- Dolore profondo
Foglia secca
- Vecchiaia — distruzione
Bigio
- Dolore temperato — melanconia


 A questa nomenclatura adottata generalmente, si può aggiungere la serie dei colori che Leone Gozlan, scrittore umoristico, applicava a taluni dei suoi sentimenti o delle sue sensazioni intime.
Per lui
:


La pietà celeste pallido
La rassegnazionebigio-perla
La gioiaverde-mela
La sazietà caffè e latte
Il piacererosa vellutato
Il sonno fumo di tabacco
La riflessionearancione

 









 

Nessun commento: