venerdì 15 marzo 2013

Appuntamento con "I venerdì del libro".

(entra e...non te ne pentirai!!!) 



Coles Phillips - The lure of books




"Adesso, più leggo, più mi rendo conto di sapere così poco, ma sto anche imparando a vedere le cose intorno a me con occhi più attenti, a coglierne le più lievi sfumature, a viverle e amarle..."




Dopo un approccio con gli aforismi di scrittori di spessore, sono alle prese con il mio: gli alberi hanno il potere magnetico di influenzare la mente umana.
Così potrei iniziare questo post che si inserisce nell'iniziativa di

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“Le sensazioni dettate dal cuore”, l’incipit del mio commento al romanzo "Sette minuti dopo la mezzanotte ". Le sensazioni le emozioni, secondo me, ci rappresentano e sono forse più vere  di quando si usano schemi e regole per commentare un libro.


Mi sono avvicinata a questo  romanzo  di Patrick Ness -su soggetto di Siobhan Dowd- , per caso in formato e.book messo a disposizione da un blog che  si occupa di diffusione di libri. Nel cominciare a leggerlo ho capito che mi trovavo davanti ad una storia speciale, anche se non ero ancora  a conoscenza dei dettagli.


Nella nota posta all’inizio del  libro l’autore invita il  lettore a tenere in considerazione l’opera come una specie  di staffetta: 

“[…]Mi sentivo – e mi sento ancora – come se mi fosse stato passato un testimone. Una scrittrice di grande talento mi donava la sua storia e mi diceva: “Va’. Corri, portala con te. Sconvolgi tutto”. Ed è questo che ho cercato di fare. In questo percorso ho seguito una sola regola: quella di scrivere un libro che, nelle mie speranze, sarebbe piaciuto a Siobhan.”




Ho custodito in  me questo lungo racconto che mi ha riportato a personali vicende simili a quelle narrate.

"Sette minuti dopo la mezzanotte” , scritto da Patrick Ness, nasce da un’idea lasciatagli dalla scrittrice Siobhan Dowd prima della sua morte. Questo viene spiegato dall’autore nelle prime pagine del libro: le  difficoltà iniziali  di occuparsi di una “traccia” importante e delicata, le modalità nel raccontare, esemplificare la guida per raccontare che è la storia stessa.  Patrick Ness si chiede se Siobhan Dowd avrebbe apprezzato il suo lavoro. 
Io penso di sì poiché  questo romanzo già dal principio  ha un valore rilevante: le splendide  illustrazioni in bianco e nero di Jim Kay così possenti e paurose nello stesso tempo,  ce lo mostrano prezioso anche nella veste tipografica con la qualità della carta, spessa e liscia.



  INTRECCIO

La storia è quella di Connor , giovane adolescente, nella difficoltà estrema di dover fronteggiare la malattia terminale della madre. Il ragazzo, già provato dalla realtà familiare dato che il padre se n’è andato per rifarsi una vita  in America, cerca con tutte le sue forze di continuare la vita normale, sperando in  una guarigione materna, rifiutando con ostinazione le “attenzioni” glaciali di una nonna atipica.
Di notte Conor ha sempre lo stesso incubo, un incubo terribile, così sconvolgente da non poterne nemmeno parlare. Finché una sera, proprio  sette minuti dopo la mezzanotte, gli si materializza  un mostro.
E’ un mostro particolare: somiglia al grosso tasso della collina ma  enorme, con occhi e bocca spaventosi e rami come braccia potenti. Questo albero di tasso  antico e selvaggio, che si annuncia come "I polmoni che soffiano il vento. Antico come una storia perduta. Selvaggio come una storia indomabile.”





Connor pensa di sognare eppure ogni mattina all’interno della sua stanza trova ghiande, foglie, terra. Si convince che il mostro esiste veramente e decide di ascoltare quello che lui ha da dire, la verità, attraverso tre storie rassomiglianti a parabole che aiuteranno Connor a comprendere quello che sta accadendo intorno a lui. Mostrando che nulla è come sembra. 


Forse non è un Mostro cattivo e senz’altro  lo vuole aiutare…
Perché il mostro-albero ha intrapreso il cammino  fino a lui? Cosa vuole?
L’ albero vuole raccontargli delle storie. Per la precisione tre  e soprattutto vuole che al termine delle tre storie sia Connor a raccontarne una a lui, e la storia deve contenere la verità.







"Le storie sono creature selvagge e indomite,"- continuò il mostro-. Quando le liberi, chi può sapere quali sconvolgimenti potranno compiere?”

Le storie del mostro-tasso spingono ad intraprendere  un percorso di presa di coscienza tra  rabbia,  dolore,  contraddizioni dell’animo umano.
Intanto gli eventi intorno a Connor  continuano ad accadere, sempre più difficili da comprendere e da accettare.
E il ragazzo  piano piano capisce che l’unica via per superare la sofferenza, l’esclusione e la solitudine alle quali viene condannato dalla sua situazione, è quella di giungere a dire a se stesso la verità. 
Deve affrontare anche  i compagni di scuola - chi lo ignora, chi lo tormenta-, gli insegnanti che lo considerano una fragile porcellana. E dovrà affrontare anche il suo più grande incubo, che dovrà essere raccontato, così dice l’albero, in una quarta storia. 

  OLTRE L'INTRECCIO

Ma parlare fa male. Chiamare le cose con il proprio nome non è facile. Parole che trasudano di tenerezza per un ragazzo che è di fronte alla più terribile delle perdite, unita al pensiero più nascosto del senso di colpa perché tutto termini presto.

Leggendo questo libro si ha la sensazione che Siobhan Dowd abbia  “atteso” gettando le basi di un minuzioso diario scritto da chi resta, di chi si assiste. Le sensazioni del figlio, Connor, che ha bisogno di sentirsi arrabbiato e nello stesso tempo “deve”  lasciare andare la propria madre….

Perché solo la verità, per quanto difficile da affrontare e rendere pubblica, è la strada verso la  liberazione, la presa di coscienza e l’accettazione.

Secondo me è un gioiello della narrativa contemporanea per ragazzi e non solo che deve essere letto, romanzo di formazione ruvido e accattivante che illumina di un’unica luce il bene e il male tra il  profumo del legno bagnato e della corteccia ruvida, del muschio, tra le tracce del silenzio, e ogni lettore sfogliando le pagine potrà augurare Buon Viaggio a Siobhan Dowd e complimentarsi con il giovane Patrick Ness.
“Sette minuti dopo la mezzanotte”  è  a mio parere ricchissimo di spunti di riflessione, anche per gli adulti,  ben strutturato, piacevole da leggere, toccante, con vortici scuri e luminose e intense rivelazioni. Un piccolo grande capolavoro.
Grandi le emozioni  che la lettura mi ha suscitato e  sono sicura  che  una volta terminato questo libro, in pochi potranno dimenticarlo e archiviarlo.

E’ indubbiamente un libro per tutte le età, sicuramente prezioso nell’età dell’adolescenz







4 commenti:

simonetta vernia ha detto...

oer ora commento io
simo

Aliceland ha detto...

Grazie della segnalazione, sembra interessante.

maris ha detto...

Simonetta! Ora ci unsice anche il Venerdì del libro!! Mi fa piacere :-)
La tua recensione è come sempre dettagliata, precisa, interessante.
Non conosco questo libro, ma deve essere intenso visto che affronta un tema delicato e forte allo stesso tempo...quello del dolore, del distacco, dell'accettazione della morte.

Stefania ha detto...

Mi è del tutto nuovo. Tempo fa ho avuto modo di apprezzare anche io un libro che era definito come libro per ragazzi ma che ho trovato adatto a tutti... Prendo nota del titolo che suggerisci.