sabato 12 ottobre 2013

VENERDI' DEL LIBRO: 11 OTTOBRE ALL' INSEGNA DI CIBO E LETTERATURA



PER QUESTO VENERDI' DEL LIBRO voglio fare una breve  Rassegna di  due libri che trattano di cibi e ricette ed in  una delle pagine più celebri e citate della letteratura,  ecco il sapore e il profumo di una madeleine,

LA PAGINA DI "DONNA MODERNA"

 improvvisa e travolgente sinestesia che  riporta  alla memoria l'autore,  Marcel Proust, la sua infanzia.

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 Questa sensazione ed anche la necessità di trasformarla in scrittura, offre lo spunto a Proust per iniziare il ciclo di Alla ricerca del tempo perduto, dove le pagine legate al cibo sono assai intense: ecco il personaggio di  Francoise,della  cuoca, della zia Léonie, della passione per il gelato dell'amata Albertine (e di quella di Odette de Crécy per il cioccolato)

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Odette de Crécy

 o della straordinaria armonia sonora delle grida dei venditori del mercato di Parigi;
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oppure delle precisissime  descrizioni del ricevimento in casa di Mme de Villeparisis

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Mme de Villeparisis

 o addirittura del pranzo dalla duchessa di Guermantes,
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Guermantes

infine della serata da Mine Verdurin nella Prigioniera


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UN ....SAPORITO PIATTO 
da  IL TEMPO RITROVATO -  Marcel    Proust- Mondadori  (Oscar grandi classici), 1997.

Insalata di patate,  piccante
Per 2 persone

3 grosse patate lesse 
2 uova sode
4 cetriolini sott’aceto
1 cucchiaio di senape
olio extravergine d'oliva
Tabasco
maionese  50 -70 g
sale e pepe

Pelare le patate, tagliarle  a pezzetti e   schiacciarne  la metà. Tritare i cetriolini. Sgusciare le uova e dividere  i tuorli dagli albumi, poi tritare gli albumi. Mettere i tuorli in una ciotola,   e amalgamarli  con  con  la maionese, la senape, l’olio e qualche goccia di Tabasco, del  sale e pepe macinato al momento. Riunire in un’insalatiera le patate, i cetriolini e gli albumi, aggiungere la salsetta piccante  appena preparata,  mescolare con cura. Aggiustare di sale e mettere in frigorifero per circa un’ora prima di servire. 


 
 Questo libro che apre il Novecento letterario, l'Ulisse di Joyce, mette  in evidenza ed  illustra i gusti del protagonista Leopold Bloom, molto  meno raffinati di quelli di Proust: 
 

Bloomsday - Dublino

«Mr Leopold Bloom mangiava con gran gusto le interiora di animali e di volatili. Gli piaceva la spessa minestra di rigaglie, gozzi piccanti, un cuore ripieno arrosto, fette di fegato impanate e fritte, uova di merluzzo fritte. Più di tutto gli piacevano i rognoni di castrato alla griglia che gli lasciavano nel palato un fine gusto d'urina leggermente aromatica».

E’ giovedì 16 Giugno 1904, nel testo di Joyce. Ogni 16 giugno, per ricordare il capolavoro di Joyce,  «a Dublino – spiega il quotidiano di El Mundo di Madrid – migliaia di appassionati dell’Ulisse percorrono a piedi lo stesso tragitto fatto da Bloom 
 
 http://www.radio.rai.it/radiorai/online/ev_images/2004/Joyce.jpg

 che, imitando l’eroe omerico, deambula per le strade della capitale irlandese per poi tornare a casa, al tramonto, dall’infedele moglie Molly»
 Le guide turistiche indirizzano il turista  (come mi ha raccontato Flaminia la cui famiglia è fan a sempre di questo autore) a percorrere il sinuoso vagabondare per le vie e le piazze della loro città del moderno Ulisse. La celebrazione rappresenta quasi un ripensamento tardivo verso l'autore rifiutato ed accusato di aver tradito la patria irlandese, ed anche nei confronti del libro respinto e proibito (il romanzo potè entrare nelle librerie solo nel 1966, 44 anni dopo la pubblicazione). 

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L'ITINERARIO DI JOYCE E DEL SUO ULISSE


Ed  all’alba  di quel 16 Giugno Leopold si incammina per il suo vagabondare nella città e nel mondo. Uomo comune e senza qualità. E subito Joyce "ci fa sentire" l’allegro vivace di una sinfonia del cibo, che tornerà più volte ad emergere nel tessuto narrativo del romanzo. La trama è costituita da una giornata qualunque di un uomo qualunque, l’uomo massa del mondo moderno, il moderno Ulisse

Cosa attrae in Joyce?    La  caratteristica che mantiene e conserva gelosamente del vecchio Ulisse cioè la sua curiosità,  nel dire, nel fare, nello scoprire, nell’osservare.

UN passo molto simpatico:
 All’inizio della seconda parte dal titolo Odissea, Bloom inizia a preparare la colazione alla moglie che è ancora a poltrire  sotto le coperte, riflette su cosa preparare  ed alla fine opta per un the con qualche fetta di biscottata imburrata, ma il suo pensiero e  il desiderio culinario lo portano con la mente ad un pasto molto più sostanzioso che lui preferisce oltre ad una cucina sostanziosa:
"Gli piaceva la spessa minestra di rigaglie, gozzi piccanti, un cuore ripieno arrosto, fette di fegato impanate e fritte, uova di merluzzo fritte. Più di tutto gli piacevano i rognoni di castrato alla griglia che gli lasciavano nel palato un fine gusto .... I carboni si arrossavano. Non le piaceva il piatto troppo pieno.Giusto...La gatta intenerita girò attorno a una gamba del tavolo con la coda ritta"(pag.53)

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